La mano intonata

Come dice Montalbano.... mi sono fatta persuasa che una mano morbida e rilassata sia anche intonata.

Se noi ruotiamo la nostra mano sinistra come per suonare il nostro strumento, le dita assumeranno una posizione morbida e una curvatura naturale. Una curvatura naturalmente "tonda", con le dita né contratte né allungate. Osserviamo questa curva con attenzione.
Ora prendiamo il violino e posizioniamo le dita sulle corde, quasi sfiorandole. Piano piano iniziamo ad alzare il secondo o il terzo dito (il perché di questo è spiegato nel post "Uno contro tutti") e a muoverli partendo dalla base. Il dito deve rimanere morbido e tondo. E' importante che il dito rimanga morbido e fermo, che si muova solo l'articolazione della base.
Eseguito questo movimento percussivo per un po' di volte iniziamo ad affondare sulla corda, senza premere in eccesso; quanto basta per far uscire il suono. Pensiamo a quando tamburelliamo le dita su un tavolo!
Dopo di che proviamo ad ascoltare con attenzione l'intonazione del dito: se cala o cresce sposteremo tutta la mano fino a quando sarà intonata la caduta, ossia tutta la mano.
Se ci abituiamo così (è noioso, lo so) educheremo la nostra mano all'intonazione, perché il dito cadrà sempre nello stesso punto e quindi sempre intonato. Se invece correggiamo il solo dito facendolo scivolare sulla corda sarà intonato casualmente e per una sola volta. Il dito, inoltre, farà un movimento ogni volta diverso: una volta più tondo, l'altra più allungata... e non troverà la strada corretta.

Si tratta di movimenti che dobbiamo fare con lentezza e assimilare con calma e pazienza; poi diventano come la nostra casa, all'interno della quale ci muoviamo tranquillamente anche di notte, al buio.