Scale, scale e ancora scale

Le scale sono la struttura portante della musica che suoniamo - e ascoltiamo. Dalle canzoni che ci vengono propinate in metropolitana o al supermercato ai meravigliosi brani musicali che suoniamo o ascoltiamo.
Avere la totale consapevolezza della tonalità che si sta affrontando è fondamentale, così come la relativa posizione delle dita sulle corde. Se a questo aggiungiamo anche lo studio di qualche colpo d'arco siamo quasi a posto con la coscienza e il lavoro giornaliero.
Per prima cosa si dovrebbero conoscere e riconoscere tutte le scale, ossia sapere in che tonalità ci si trova quando si affronta un pezzo. Un lavoro quindi mentale.
Poi si può affrontare lo studio delle scale. Tutte le scale, maggiori e minori, con relativi arpeggi in posizioni alte.
Infine si possono applicare le varianti ritmiche e i colpi d'arco.
Iniziamo da note con tutto l'arco molto leggero; poi aumentiamo le durate (da 2 a 8, 10 battiti per arcata), curando il suono e aumentando l'appoggio. A queste si possono aggiungere varianti dinamiche: iniziare piano e finire forte una arcata; iniziare forte e finire piano.... alternare piano e forte all'interno di ogni arcata.
Poi si può affrontare il legato: due note alla volta, poi tre, quattro, sei, sette (con la tonica più lunga) e  otto. 
Lo staccato, il detaché e il balzato si possono studiare con note ribattute (quattro, tre, due)  per poi passare a quelle singole. I tre colpi d'arco vanno studiati alla metà dell'arco ma anche alla punta e al tallone.  Il picchettato iniziando con due note per poi arrivare al massimo possibile (sul picchettato, una volta imparato, non c'è quasi limite!). 
Sono molto efficaci anche le varianti sulle terzine: legate a tre e a sei, sciolte o alternando una staccata e le altre sciolte.
E' importante anche studiare gli intervalli, quindi le scale a terze, quarte, quinte, seste e settime; ma soprattutto le prime due.

Il tutto si può studiare lentamente, per curare bene l'intonazione, e velocemente, per lavorare sulla tecnica della mano sinistra. Per lo sviluppo di quest'ultima sono utili anche le varianti ritmiche, che danno elasticità alla mano.

Le varianti sono infinite... si può prendere spunto dai libri di tecnica, dal mitico Sevcik e dai brani musicali che studiamo. Di sicuro costruiremo delle fondamenta solidissime alla nostra tecnica ma anche una mente aperta e molto reattiva, in grado di affrontare qualsiasi difficoltà!